Oggi la tecnologia è parte integrante del nostro vivere, dall’utilizzo del cellulare alla domotica, alla sanità, alla sicurezza. Il marketing non fa eccezione.

La base di ogni azione in campo comunicativo aziendale si fonda sulla persuasione a compiere una determinata azione. Acquistare un prodotto, accedere ad un servizio, scegliere un professionista, tutto ciò che rientra nel concetto di “call to action” fa parte della base del marketing.

Come si inserisce l’intelligenza artificiale in questo processo?

Attraverso quello che oggi conosciamo come “Marketing Automation”, ovvero quel processo che rende la “Programmatic Advertising” e i “Customer Service” (customer care e back office) più efficaci e mirati al risultato.

Ad oggi molte aziende si sono rivolte ad esperti di AI per impiegarne gli algoritmi soprattutto verso l’assistenza clienti con assistenti virtuali e chatbot, o anche solo per smistamento delle chiamate nei back office. Ampio spazio viene dato anche ai sistemi di implementazione per l’eCommerce che hanno decisamente preso un’ampia parte di mercato, post pandemia grazie allo scambio di feedback online e al sistema di recensioni verificate.

Nel dettaglio, l’Intelligenza Artificiale è sostanzialmente un mix di sistemi (sia hardware che software) in grado di simulare capacità proprie dell’essere umano, come ad esempio l’interazione con l’ambiente, l’apprendimento e l’adattamento di/alle nuove situazioni, il ragionamento su molteplici scenari e la pianificazione di eventi e progetti. Questa tecnologia è in grado di raggiungere autonomamente una finalità predefinita prendendo delle decisioni che sono solitamente di competenza agli esseri umani.

Come si inserisce l’Ai nel Marketing

In campo aziendale sono molteplici gli ambiti gestibili dall’intelligenza artificiale partendo proprio dall’interazione con i clienti, ma non solo. Le aziende che scelgono di utilizzare questa tecnologia riscontrano un miglioramento della comprensione del mercato oltre che del target della clientela in modo più rapido. Riescono quindi ad affinare le tecniche di persuasione per scegliere più consapevolmente le azioni da intraprendere.

L’AI nel marketing frutta quindi la tecnologia più avanzata per i propri processi attraverso gli ambiti del Machine Learning e del NLP (Natural Language Processing) per avere il controllo su uno degli aspetti più interessanti nel campo del Marketing aziendale: il “Behavioral Targeting” ovvero il marketing comportamentale.

È fondamentale per un brand avere chiaro cosa il proprio target vuole e in che modo lo vuole. Comprenderlo al meglio e in poco tempo è una skill che ogni azienda deve padroneggiare per convertire la “call to action” e generare valore per i propri utenti finali.

Quali sono i principali vantaggi

Grazie a questa tecnologia le aziende sono in grado di integrare processi che prima richiedevano analisi complesse, nel proprio funnel di marketing riscontrando un importante miglioramento nelle strategie messe in atto.

I vantaggi in ottica competitiva sono principalmente 4:

  • L’AI è in grado di realizzare un modello predittivo capace di tradurre i risultati del customer behaviour in azioni concrete di marketing predittivo comprendendo nuove esigenze ed interessi prima che i clienti li palesino;
  • L’AI è fondamentale nella raccolta dei dati sia da un punto di vista commerciale che di post-vendita, con il fine di svolgere una mappatura delle interazioni con i clienti;
  • L’AI permette di potenziare i dati insights grazie ai dati generati per controllare le interazioni che un determinato prodotto o servizio genera online;
  • L’AI esegue ogni richiesta in tempo reale analizzando un numero ampio di dati permettendo di modificare anche in corso d’opera le azioni di marketing.

Oltre a tutti i vantaggi è presente però uno svantaggio, o almeno è questa l’impressione che si ha nel momento presente: “l’intelligenza artificiale andrà a sostituire l’intelligenza umana?” No. Il fattore umano è indispensabile per alimentare i sistemi di intelligenza artificiale rispetto all’oggetto di analisi. È l’uomo che sceglie i parametri su cui far lavorare l’AI per un risultato ottimale.

Il rapporto tra uomo e tecnologia continuerà ad essere un rapporto tra utente (uomo) e strumento (tecnologia) perché, se la tecnologia può ridurre i tempi e migliorare i risultati, l’uomo avrà sempre qualcosa che non sarà replicabile a livello informatico: la creatività, il gusto e la capacità di essere cosciente nelle proprie scelte.